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La chiesa fu fondata nel 1619, subì varie modifiche nel 1702, nel 1734 e nel 1763, quando la facciata fu divisa in due ordini da Francesco Valenti. L'interno, ad impianto longitudinale simmetrico, con transetto e finta cupola, è intonacato con ricchi stucchi e pregevoli decorazioni. La chiesa, dopo la chiusura del Vecchio Duomo, prese il titolo di Chiesa Madre. Vi si conservano pregevoli opere, tra le quali sono da ammirare: il fonte battesimale di Nardo Da Crapanzano (1484); la Madonna della catena, di marmo, opera del Gagini (1534); un Crocifisso nell'atto di spirare, di P. Domenico Di Miceli; "l'Annunciazione" e altre tele di Domenico Provenzani. La Sagrestia contiene un ampio armadio ligneo del 1725 (proveniente dal vecchio duomo), arricchito da statuine poste all’interno di nicchie e da colonne tortili. Esso fu realizzato da due artigiani di Agrigento: Gabriele Terranova e Giuseppe Cardilicchia. Collocato sul terzo altare a sinistra vi è la tela dell’Annunciazione (1780) del Provenzani (foto a sinistra) portato dalla chiesa di SS. Salvatore, e a sua volta proveniente dal Monastero della SS. Annunziata.
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