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Il Palazzo di Città, risalente al XVII secolo si trova nel centro storico di Agrigento. Una volta era un antico monastero domenicano, oggi adibito a palazzo comunale sin dal 1867. L'edificio appartenne ad una importante famiglia feudale, quella di Tomasi di Lampedusa. Nel Seicento, dopo avere fondato Palma di Montechiaro, essi vi si trasferirono e nel 1641 cedettero il palazzo ai Domenicani, i quali ne fecero il loro convento. Nel 1867 l'edificio fu acquistato dal comune e la facciata, con delibera del 1888, venne modificata, divenendo pomposa, elegante, con i balconcini chiusi da inferriate a petto d'oca di tipo barocco. Sul portone d'ingresso è visibile lo stemma della città: tre giganti che sorreggono tre torri, in ricordo degli ultimi tre giganti del Tempio di Giove, poi crollati nel 1401. Ai lati del portone vi sono due grandi lapidi che ricordano illustri patrioti protagonisti e vittime dei moti risorgimentali del 1848 ed i caduti nel corso della campagna d'Africa del 1887. A sud, il suo ampio prospetto è formato da un grande portale d'ingresso, da un primo piano di finestre rettangolari e da due ordini di balconi, tutti in raffinato e sobrio stile barocco. All'interno dell'atrio si trova l'ingresso del teatro Pirandello.
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