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Il Tempio di Vulcano sorge su uno sperone di roccia a ovest della Collina dei Templi. La sua tradizionale denominazione è puramente convenzionale, basandosi sull'interpretazione di un brano di un autore latino che colloca in questa zona un “Collis Vulcanius”, forse per la presenza di sorgenti di zolfo. L'edificio dorico risale alla seconda metà del secolo V a.C. ed è preceduto da un sacello arcaico racchiuso dalla cella del tempio classico. Si tratta di un edificio con cella e pronao (metri 13,25 x 6,50), di cui è stata di recente ricostruita la decorazione architettonica, con lastre a cassetta laterale e frontonale e una sima laterale con doccioni a tubo, databile al 560-550 a.C. L'edificio dorico sovrapposto a questo sacello mediante profondi intagli a tre gradini nella roccia è assai mal conservato, tranne che nelle fondazioni e in poche parti dell'alzato (metri 43 x 20,85): era un periptero dorico su crepidoma di quattro gradini, caratterizzato da 6 x 13 colonne munite di una rudentatura d'evidente influsso ionico, databile intorno al 430 a. C. Numerosi restauri sono stati eseguiti a partire dal 1928-29 quando furono rimosse le case coloniche addossate al tempio, sino agli ultimi interventi di tipo statico e conservativo delle superfici lapidee.
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