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La sua costruzione iniziò nel 1870 ad opera dell’ingegnere Dionisio Sciascia e dell’architetto Giovan Battista Filippo Basile. Completato nel decennio successivo, il Teatro Regina Margherita, in onore proprio della Regina, venne aperto al pubblico nel 1880. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Teatro venne adibito a sala di proiezioni cinematografiche. Dieci anni dopo la morte del grandissimo drammaturgo agrigentino Luigi Pirandello, nel 1946 venne costituito il Comitato per le Celebrazioni Pirandelliane e, alla fine dello stesso anno, il nome del teatro fu cambiato in onore proprio del grande drammaturgo. Il Teatro Pirandello venne adibito anche a sala per numerosi comizi elettorali promossi dai più grossi esponenti della politica siciliana degli anni Cinquanta, nonché per le rappresentazioni folkloristiche della, ormai famosissima, Sagra del Mandorlo in Fiore, sagra caratteristica della Città dei Templi, che ancora oggi riempie le ciottolate stradine agrigentine dei profumi di questa terra. Lavorato con cura dai pittori più noti dell’800, con dipinti al soffitto e sul frontale dei palchi, fra le decorazioni più significative spicca il sipario che rappresenta il famoso atleta akragantino Esseneto che ritorna vincitore da Elea, dipinto dal pittore messinese Luigi Queriam. Ad oggi il Teatro Pirandello è il terzo in ordine di grandezza della Sicilia, dopo Il Teatro Massimo di Palermo e Il Teatro Bellini di Catania.
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