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Museo delle Mummie, Burgio (Ag) Il convento di Burgio, (edificato tra il 1634 ed il 1647, in sostituzione del primitivo romitorio -1580) venne secondariamente ricostruito ricalcando il modello costruttivo di Antonio da Pordenone: chiesa ad una navata, coperta a capanna, con un rudimentale, singolare sistema di capriate in muratura, poggianti sulla volta della chiesa in modo che il tetto potesse stare, sia pure a mala pena, in piedi; prospetto semplicissimo, rivolto verso la cittadina di Burgio, con un piccolo campanile a vela. Alla sinistra della navata , la sepoltura, una cripta con piccole nicchie per ospitare le 49 mummie di religiosi ( a destra) e benefattori (a sinistra) e accanto ad essi una foto che mostra come erano le mummie prima di essere sottoposte al delicatissimo restauro. Sulla destra il corpo a due elevazioni delle celle del convento. I Cappuccini di Burgio, nel XIX secolo, praticavano questa tecnica. Si trattava di svuotare il corpo del morto degli organi interni e di lasciarlo colare almeno per un anno. In seguito il corpo era trattato con oli e sostanze aromatiche e imbottito con paglia; una volta vestito, era piazzato in una nicchia o in una bara. Nel Convento dei Cappuccini si trovano anche la cella e gli strumenti di correzione utilizzati dal Venerabile Andrea da Burgio, frate cappuccino in odore di santità, vissuto tra Burgio, il Portogallo e l'Africa.
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