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Sul versante occidentale della collina sovrastante l'abitato si erge, tra faggi e cipressi, il Santuario della B. M. V. della Rocca con l'annesso Convento dei Cappuccini, meta di pellegrinaggi e di itinerari turistici per la presenza del servo di Dio P. Gioachino La Lomia. Il complesso conventuale sorge dove nel XVIII secolo esisteva un'edicola votiva dedicata alla Vergine, che col passar del tempo è stata progressivamente ingrandita fino a diventare una cappella ed, infine, una chiesa: un'antica chiesetta di campagna riedificata nel 1796. Nel 1866 fu eseguita dallo scultore palermitano Vincenzo Genovese la statua eponima. L'edificio sacro si era nel frattempo arricchito d'alcuni dipinti, tra cui due tele del 1814 di Francesco Guadagnino raffiguranti rispettivamente la SS. Trinità e l'Ecce Homo. Dopo che nel 1888 Domenico Turano, vescovo di Agrigento, concedeva la chiesa ai Cappuccini perché potessero costruirvi accanto un convento, si realizzava il desiderio, già espresso dalla fine del secolo precedente, di fondare una comunità cappuccina a Canicattì. Protagonista degli ultimi eventi è il venerabile P. Gioacchino La Lomia, il quale, rientrando nella sua città natale dalle precedenti esperienze missionarie in America Latina, riesce ad aprire il nuovo convento (1882) insieme al confratello P. Antonio Fontana.
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